sabato 8 ottobre 2011

2011 10 08 - lettera di Giovanni Rossi - Biciclette, Cadibona e carbone


leggo abitualmente giornali e blogs, e quello che fanno politici ed amministratori è veramente sconvolgente!


Canavese è il deus ex-machina con un potere totale, non controllato invece come sarebbe logico da quei politici che lo hanno nominato. Ma allora sono tutti d'accordo? giocano solo alle tre tavolette? Magari solo tre tavolette! Quante tavolette!


Per andare su un fatto concreto, personale, direte magari una stupidaggine rispetto ai tanti problemi che esistono, vorrei porre questo fatto all'attenzione dei savonesi. I Savonesi, sicuramente lo sanno, e lo sanno anche i politici.


Ma questi politici hanno ormai l'inveterata abitudine di prenderci in giro: bella faccia, promesse di quà, promesse di là, tanto il tempo stempera i problemi. La gente si stanca e poi non "rompe" più.


Andiamo al dunque: io vado in bici, e come me un gruppetto di amici. Ci facciamo quei 60-70 km all'andata, ci prendiamo un caffè e torniamo. Da tempo abbiamo cancellato dalle nostre mete il Cadibona. Perchè? Ebbene avrete letto dei camion del carbone: sapete che cosa vuol dire trovarseli sul Cadibona andando in bicicletta! Boccate di bel fumo ed un enorme pericolo nel sorpasso, quando possibile. Da Savona esistono praticamente tre direttrici, verso l'interno (Cadibona e Santuario), verso ponente (Aurelia), verso levante (Aurelia) con quindi 4 possibilità.


Una di queste out. Non più percorribile. Come si fa a fare il Cadibona? Non si può.


Alla "faccina bella" del sindaco Berruti che è favorevole alle piste ciclabili e "crede" alle balle che racconta Canavese quando dice che maggiori quantità di merci devono andare su treno. Ma quale treno? Dal porto a Cairo il treno c'è, e Canavese si fa vanto di aver acquistato dei locomotori.


Ed allora? Sarebbe bene che Berruti operasse per la città di Savona e per i Savonesi in primo luogo e pretendesse da Canavese proprio poco, ovvero almeno far andare "non su strada" ma su "ferrovia" il carbone a Cairo. Sul tunnel funivie ho letto diversi interventi (Forzano, DeBenedetti, Pastore) che pongono in luce un problema di incompatibilità del tunnel con leggi UE, e pertanto ritengono improbabile un suo collaudo e quindi il suo utilizzo.


Quindi nonostante il tanto strombazzato funzionamento che dire? Che "funzioni" e ci mancherebbe ancora! Che possa "funzionare nel rispetto della legge" è tutt'altro paio di maniche.


Se questo non avverrà magari accadrà quando "Berruti" sarà a Roma come "deputato", Di Tullio coronerà il sogno di diventare Sindaco di Savona, Canavese andrà all'IPS, Ruggeri diventerà port authority. Cambiamo tutto affinchè non cambi nulla?


In un futuro "vicino" io vorrei tornare ad andare in bici sul Cadibona!

Giovanni Rossi

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