venerdì 23 dicembre 2011

Buon Natale!

2011 12 23 - CCA - rotatorie mal progettate causano code


In questi giorni via Stalingrado ha avuto un grosso peggioramento nelle code, specie verso il centro città. Via Stalingrado è un'arteria oberata di traffico con code all'ordine del giorno da tempo. Ma in questi giorni le code si sono allungate: perchè?


Perchè da quando c'è stata l'apertura della bretella di parco Doria a senso unico verso il centro si è attivata la rotatoria davanti a Metalmetron e la rotatoria all'incrocio con via vittime di Brescia si deve percorrere con una svolta di 90 gradi, invece che procedere in linea retta come prima.


Che cosa succederà quando anche l'altro flusso di marcia dovrà percorrere la bretella di parco Doria? Ebbene è facile prevedere che ci sarà un'altro peggioramento con code che arriveranno …. al Letimbro?


La rotatoria davanti all'ex Metalmetron è di 38 metri, misura un po' troppo piccola per gestire fluentemente un traffico che nei due sensi della sola via Stalingrado ammonta a 26.382 veicoli di cui 1613 autobus e camions, non parliamo poi dell'altra rotatoria all'incrocio con via Vittime di Brescia, di soli 27 metri!


Oggi crea problemi, col traffico che in uscita va verso via Stalingrado cioè fluisce in linea retta, che succederà quando il traffico pesante dovrà svoltare di 90 gradi per andare verso la variante di parco Doria? Assolutamente indaguata.


Lo vediamo tutti i giorni anche con la rotatoria di corso Mazzini da 34 metri, totalmente indaguata a gestire un traffico che dal solo ramo afferente di via Gramsci è di oltre 30.000 veicoli.


Si poteva realizzare la bretella nuova di parco Doria con misure più adatte alla sua funzione: lo spazio c'era. Anche al Priamar lo spazio c'era: non è stato fatto. Che dire? E' un crimine contro la circolazione a Savona.


Nel 2006 inviammo una lettera al sindaco auspicando dimensioni più adeguate ad una strada di vitale importanza per la città: se ci fosse stata la volontà di "ascoltare" si sarebbe potuto provvedere in tempo, ma la gestione comunale della viabilità e del traffico sembra gestita dalle tre scimmiette, con una piccola modifica: tutte e tre hanno la manine sulle orecchie!


Negli anni 30 la "politica" era più lungimirante: il sindaco di Albissola Marina fece grandi pressioni e la spuntò nel pretendere che la costruenda Aurelia a mare da Albissola a Savona dagli 8 metri originali venisse realizzata più larga: di 13 metri.

Lungimiranza!


Allora il traffico era inesistente, almeno come lo conosciamo oggi. Qualche bus, qualche camion, qualche carretto a cavalli, qualche carretto a mano. Tanta gente si spostava a piedi od in bicicletta. Il biglietto dell'autobus era caro.


Oggi invece, sostituiamo una strada abbastanza larga come via Stalingrado (10m) con una più stretta (7m), non tenendo conto che via Stalingrado è la strada di collegamento casello-porto-centro città!


Una rotatoria tra i 30 ed i 45 metri è adatta a gestire un traffico totale sui vari rami di 20.000 veicoli al giorno! Per forza poi abbiamo code quotidiane: un "tappi" creati per ignoranza progettuale.


Le rotatorie per volumi di traffico oltre 20.000 veicoli devono avere un diametro tra i 45 e 55 metri, nonchè un accurato studio dei flussi di traffico ed una coerente progettazione dei rami affluenti e defluenti.


Rotatorie di queste dimensioni ci stavano tranquillamente.


La tabella allegata, provincia di Padova, sintetizza molto bene i principali criteri di scelta delle rotatorie: rotatorie fino a 30 metri possono sopportare un traffico totale sui vari rami di 15.000 veicoli e sono sconsigliate per trasporto pubblico e mezzi pesanti, per i quali si consiglia una viabilità alternativa!

2011 12 20 - la stampa - nel 1930 aurelia di 13 metri - ora via Stalingrado larga solo 7

2011 12 18 - la stampa - le strade dei puffi

2011 12 21 - il secolo - park - stretta sui pendolari

2011 12 21 - la stampa - in centro solo parcheggi a pagamento o riservati

2011 12 20 - il secolo - ministro Profumo a Savona - i comitati ci aiuti

2011 12 15 - il secolo - acqua mista a gasolio - così Genova taglia le emissioni delle navi

2011 12 15 - il secolo - il comune costretto a dare spiegazioni al ministero dei trasporti e prefettura

2011 12 15 - il secolo - il ponte dei sospiri chiusa da anni la bretella del campus

lunedì 12 dicembre 2011

2011 12 11 - savonanews - Forzano scrive a Di Tullio Boffa Miceli Rambaudi Berruti ai consiglieri comunali di Savona e ai sindaci del comprensorio sul

2011 12 11 - IVG - Savona - nuovo ospedale a Legino - Forzano - più conveniente il casello Albamare

nuovo S.Paolo: A Di Tullio, Boffa, Miceli, Rambaudi, Berruti, consiglieri comunali Savona, sindaci comprensorio

A Di Tullio, Boffa, Miceli, Rambaudi, Berruti, consiglieri comunali Savona, sindaci comprensorio

vi scrivo in merito a quanto letto sui giornali a proposito di un nuovo ospedale San Paolo in località Legino, che vi vede come attori politici favorevoli. Le ragioni? Una area più facilmente raggiungibile ed una collocazione più baricentrica rispetto al bacino di utenza.

Vorrei fare alcuni considerazioni in merito, intanto sul più facilmente raggiungibile.

E necessaria però una premessa sui principali bacini di utenza e sulla loro consistenza demografica, dividiamo il territorio in 5 aree:

1) Savona nord est (Lavagnola, Montemoro, Santuario, Villapiana, Via Mignone, Città centro, Città vecchia, Villetta, Valloria) 35.492 abitanti;
2) Savona ovest (Oltreletimbro, Mongrifone, Santa Rita, Savona Ponente, Zinola, Legino, Fornaci) 27.061 abitanti;
3) savonese est (Albisola Superiore, Albissola M., Celle Ligure, Giusvalla, Mioglia, Pontinvrea, Sassello, Stella, Urbe, Varazze) 42.945 abitanti;
4) savonese ovest (Bergeggi, Noli, Quiliano, Spotorno, Vado Ligure, Vezzi Portio) 24.810 abitanti;
5) valbormida (Altare, Bormida, Cairo Montenotte, Carcare, Cengio, Cosseria, Dego, Mallare, Massimino, Millesimo, Murialdo, Osiglia, Pallare, Piana Crixia, Plodio, Roccavignale) ammonta a 38.251 persone;

e vediamo come queste aree si pongono dal punto di vista accessibilità rispetto all'ospedale a Valloria, ed alla nuova proposta a Legino.

"Baricentricamente" parlando le zone Savona nord-est e savonese est (78.437 abitanti) propendono per H Valloria, Savona ovest e savonese ovest per H Legino (51.871 abitanti), rimane la Valbormida (38.251 abitanti) che attualmente ha due flussi di traffico uno attraverso Cadibona e l'altro attraverso il casello Savona-Vado: il primo (Cadibona) ricade nella preferenza H Valloria, il secondo nella preferenza H Legino.

Scegliere una nuova localizzazione per l'H a Legino, con l'affermazione che è più baricentrico rispetto al bacino d'utenza, potrebbere all'atto pratico non essere tanto vero, in quanto si potrebbe ribaltare il vantaggio e naturalmente anche lo svantaggio tra la parte est e quella ovest, sia della città di Savona che del "savonese" che all'ospedale fa capo; conviene parlare di tempi di accesso.

Invece che di bacino d'utenza parliamo di facilità di accesso. Intanto dove si pensa di fare il nuovo ospedale? Non c'è nessuna informazione in proposito, ma si può presumere nella zona stadio-università, tra via dell'oratorio e via Bausa. Se la zona è quella, si trova a 2000 metri esatti dalla barriera del casello di Savona-Vado.

A questo punto facciamo l'ipotesi di "accessibilità" col e senza casello Albamare.
Abbiamo già esposto più volte l'effetto del casello Albamare sulle strade litoranee ed urbane di Savona: metà traffico da Albisola, traffico discretamente ridotto in via Stalingrado, Tardy&Benech, Mazzini, e specialmente via tutto il traffico pesante.

Con Albamare l'accesso all'ospedale Valloria verrà fortemente migliorato per il savonese est (Albisola Superiore, Albissola M., Celle Ligure, Giusvalla, Mioglia, Pontinvrea, Sassello, Stella, Urbe, Varazze), migliorato anche per Savona città in quanto liberata da parte di traffico Legino-porto. Chiaramente Legino e Zinola avrebbero un miglior accesso verso l'ospedale di Legino, è indiscusso, ma quale il confronto per la Valbormida?

Per chi scende attraverso Cadibona meglio il vecchio San Paolo. Per chi scende attraverso l'autostrada valutiamo i "tempi": dalla Valbormida per uscire a Savona-Vado ci sono 900 metri di svincoli (spesso intasati) e 2000 metri di strada urbana fino a Legino; per andare al San Paolo 7500 metri di autostrada e svincoli per uscire attraverso Albamare alle funivie e quindi 850 metri di strada urbana fino all'ingresso dell'ospedale Valloria.

Vediamo i tempi: con velocità di 120 km/h in autostrada, 50 sugli svincoli, 40 in città dall'incrocio delle autostrade a H Legino occorrono 4 minuti e 10 secondi, per raggiungere Albamare 6 minuti e 14 secondi. La differenza e quindi di 2 minuti e 4 secondi.

Similmente per chi proviene dal savonese ovest (Bergeggi, Noli, Quiliano, Spotorno, Vado Ligure, Vezzi Portio) l'accesso al vecchio San Paolo al Valloria attraverso Albamare verrebbe notevolmente migliorato, e comunque comporterebbe un piccolo percorso in più in tempo (2 minuti e 4 secondi) rispetto ad un ospedale a Legino.

In conclusione se facciamo il confronto fra mantenere l'ospedale a Valloria e "fare" il casello Albamare, con l'alternativa di fare un nuovo ospedale a Legino si può notare che Valloria+Albamare comportano notevoli vantaggi rispetto alla situazione attuale sia per il levante, che per ponente che per la Valbormida; un ospedale nuovo a Legino peggiorerebbe sensibilmente l'accessibilità da levante, con vantaggi per il ponente e la Valbormida, vantaggi che però sarebbero praticamente equivalenti a quelli offerti dalla opzione Valloria+Albamare.

In complesso meglio Valloria+Albamare.

Per chiudere: Albamare non è solo il casello per l'ospedale, ma è quel casello che dirottando in autostrada quei traffici che ora intasano Savona sia da est che da ovest e che sono diretti in centro Savona, porto, ospedale, realizza la divisione dei flussi di traffico in modo organico e restituisce alla città quella vivibilità da anni attesa.

Se allora la motivazione che spinge alla realizzazione di un nuovo ospedale a Legino, è l'accessibilità viaria, le valutazioni su esposte confutano in modo inequivocabile la scelta.

Se invece le scelte sono prettamente speculative, orientate a liberare una zona di pregio, allora le valutazione da fare sono altre.


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1990 AMARCORD lettera ai giornali

AMARCORD! 21 anni fa feci la proposta di spostare a nord praticamente tutta in galleria l'autostrada tra il casello di Celle e Savona, utilizzare la dismessa autostrada come Aurelia bis, realizzare un filobus Capo Vado-Varazze.


Da allora che cosa si è fatto? Metropolitana no, spostamento autostrada no, Aurelia bis ancora no. Filobus no.


Nel frattempo, 5 anni fa ho proposto il casello Albamare: c'è il sostegno di un comitato, c'è il sostegno "timidamente" di 15 amministrazioni comunali e sempre "timidamente" della regione Liguria.


Vi propongo una mia lettera ai giornali del 1993! Eccola:


Leggo da qualche tempo sulla stampa articoli riguardanti l'Aurelia bis, la metropolitana leggera, ed i progetti per la risistemazione del traffico urbano a Savona. L'impressione che si coglie è che questi progetti abbiano, presi singolarmente, anche dei buoni presupposti, ma analizzati in un'ottica globale di riprogettazione del sistema di comunicazioni siano carenti di una visione organica.


L'area savonese soffre oggi di una crisi sia nel settore produttivo che nel sistema delle comunicazioni. Questi due settori hanno ovviamente delle strette relazioni: buone comunicazioni stradali e ferroviarie sono il presupposto per l'incremento delle opportunità industriali, commerciali e turistiche.


La crisi del comprensorio savonese ha un aspetto contingente negativo, ma paradossalmente anche uno positivo per le opportunità di sviluppo in prospettiva. E' questa situazione, infatti, terreno fertile per il lancio di nuove attività: ad esempio Pittsburg si è trasformata da città dell'acciaio in città del terziario avanzato, con settori emergenti quali chirurgia, università, e …. turismo, turismo urbano, cosa assolutamente non ipotizzabile in una area popolata principalmente di fonderie, qual era prima del cambiamento.


Esiste oggi una opportunità per le amministrazioni (comuni, provincia, regione) di elaborare piani regolatori ed iniziative che catalizzino in tempi brevi le opportunità che consentano il sorgere di nuove attività imprenditoriali, ma in ogni caso ritengo di primaria importanza un sistema di comunicazioni efficace ed integrato. Nessuna attività economica può farne a meno!

Qualche considerazione sulla mobilità.


Oggi per andare da Vado o da Albisola alla Super-coop in corso Ricci è necessario attraversare mezza città di Savona. Per andare dalla Rusca ad Albisola è una caccia al tesoro. L'autostrada Savona-Varazze è stretta e pericolosa, e troppo impattante sul territorio. La futuribile metropolitana ha un tracciato relativamente utile, ma non risolve assolutamente un percorso Quiliano-La Rusca.


Circa tre anni fa io proposi una soluzione che ritengo sempre attuale. Una soluzione per risolvere sia i problemi di traffico autostradale, che intercomunale, che di traffico all'interno dei comuni, specie quelli più critici, come le Albisola e Savona.


Costruire un tratto di nuova autostrada tra il cesello di Savona e Varazze-porto, prevalentemente in galleria. Convertire l'esistente autostrada in Aurelia bis, con svincoli a Savona Università, via Tissoni, corso Ricci, La Rusca, rio Termine Ospedale, Albissola Mare 167-posta, Albissola Mare Grana, Albisola Superiore, Pecorile, Varazze porto.


Questa soluzione consentirebbe con una spesa di poco superiore a quella della costruzione di una nuova Aurelia bis Savona-Varazze, di avere: una nuova autostrada adatta alle esigenze, una Aurelia bis senza bisogno di espropri, perchè già esistente, e soprattutto con una quantità di accessi a Savona ed Albisola da sollevare grandemente il traffico urbano.


Una vera "costola", un asse portante delle comunicazioni stradali, con una cospicua diminuzione del traffico sull'attuale Aurelia e delle sue code "classiche" ormai. In questa ipotesi, al posto della costosa ed ingombrante metropolitana, sarebbe proponibile, visto il traffico contenuto sull'Aurelia un filobus.


Soluzione molto più economica ed adatta a soddisfare le esigenze della popolazione, con fermate capillari, "dove servono".


Credo che per prendere delle decisioni oggi sia utile, nell'interesse del cittadino, analizzare tutti i problemi di traffico e tutte le proposte, ed adottare poi le soluzioni che danno i maggiori benefici complessivi alla collettività, e non adottare delle soluzioni isolate dagli altri problemi e soluzioni, dal contesto insomma.


Andare in metropolitana può essere ecologico, ma quanto costa?, quali altre alternative preclude?, qual'è la sua efficacia rispetto ad altre soluzioni?