martedì 15 dicembre 2009

Forzano Paolo: il venerdì nero del traffico di Savona - Commento.


Uno tsunami: è un evento quasi unico, irripetibile, difficile da prevedere, ed ancor più da evitare. Andiamo tutti ad abitare in montagna? Un alluvione, più probabile dalle nostre parti: anche lui un evento raro, seppur più frequente. Si conosce molto ormai sulla frequenza e sulla intensità. Ed anche quì: come ci possiamo mettere al sicuro? Esiste in base alla frequenza ed alla intensità delle alluvioni un rischio associato per aree geografiche e per quantità di danni provocati. Ad un certo livello di rischio, corrisponde una probabilità che l'evento ci colpisca.

Sta a noi valutare le contromisure e decidere se è conveniente o meno metterle in pratica. Costruire in zone esondabili, "sotto" pendii franabili o peggio "sopra" pendii franabili sono pratiche sconsigliate, ma purtroppo largamente praticate specie dall'abusivismo, ma che spesso sono state anche permesse con regolare licenza edilizia. Per quanto riguarda invece fenomeni come il venerdì nero del traffico lo si potrebbe classificare come uno tsunami, ed allora ci curiamo le ferite ed andiamo avanti, oppure lo potremmo classificare come un alluvione, ed allora passare all'analisi. E' un evento talmente raro da potercene dimenticare, o è solo la punta dell'iceberg di una situazione viabilistica che è sempre vicina all'emergenza?

Anni di abitudine fanno a volte ritenere "normale" ciò che normale non è. Anni di abitudine all'indifferenza nel considerare i problemi del traffico ed ad affrontarli con la voglia di migliorare sensibilmente, ci tolgono la voglia di chiedere l'impegno dei nostri amministratori. Ma come possiamo dimenticare le code quotidiane Albisola-Torretta che nelle ore in cui la gente si muove raggiungono spesso l'ora e la superano? Come possiamo dimenticare che la "Torretta" è un tappo considerevole anche per chi proviene da corso Tardy&Benech, e che passato poi "il tappo", verso Albissola si procede molto meglio?

Io credo che prima di affrontare traguardi ambiziosi ed impegnativi quali la pedonalizzazione di via Paleocapa, sia necessario effettuare alcune operazioni: prima di tutto "sbrogliare", "districare" quei percorsi complessi che non hanno ragione di esistere. Esempi attorno a piazza Saffi ce ne sono. I risultati sono evidenti. Ma vediamo anche i percorsi da piazza Saffi alla "Torretta". Una complicazione eccellente. E ricadiamo sempre poi nel tappo della "Torretta". Secondariamente, bisogna avere alternative stradali e di parcheggi attorno all'isola pedonale, perchè quest'isola vive comunque perchè tanta gente ci và.

Credo che un miglioramento del nodo "Torretta" lo si possa fare, ed è quanto proposi 3 anni fa al sindaco. Come? Intanto da subito regolare la rotatoria con dare precedenza secondo i criteri classici delle rotatorie: un intervento da poco, ma pratico, di effetto sulla scorrevolezza. E successivamente cambiare senso di marcia a via Paleocapa ed a via Berlingeri. I veicoli che non riescono ad entrare in via Paleocapa occludono piazza Leon Pancaldo. Un senso unico di via Berlingeri fino a piazza Mameli darebbe l'opportunità al traffico proveniente da levante di entrare subito in città verso il centro e centro nord.

Ma Savona ha bisogno di ulteriori accessi da levante. Oggi ne ha solo uno. Troppo poco e troppo rischioso. Sarebbe bene, oltre alla costruenda Aurelia bis, mettere in programma un ulteriore ingresso attraverso la direttrice Falletti-Torino-vittime di Brescia, per diversificare gli ingressi su varie aree del territorio e nel caso diretti ai principali parcheggi della città: Piave, provincia, ex-fs, Gabbiano. Ormai siamo troppo spesso in emergenza, e per uscirne bisogna fare bene ed in fretta!

Nessun commento: